Caro diario e cari amici,
Oggi sul mio diario devo lavorare con la fantasia. Pioviggina (finalmente: manna per le campagne!), e c’è una tale nebbia che a malapena si riesce a vedere la fascia di sotto. Naturalmente la possibilità di scrutare il mare o il panorama di Porto Maurizio, di cui abitualmente godiamo, è del tutto esclusa.
Inoltre c’è stato anche un deciso calo delle temperature; chissà come saranno riconoscenti con me gli ultimi pomodori che ho trapiantato e che non ho coperto perché: – Tanto ormai fa caldo! -. Mi sa che dopo scendo nell’orto (e nel fango) e ci vado a parlare e a scusarmi. Ah, si, perché forse non ve l’ho ancora detto, ma io con le piante dell’orto ci parlo. Un po’ con tutte, ma il mio interlocutore principale è il pomodoro. Sarà che ai pomodori, tra tutori, legature continue e altrettanto continue sfemminellature (eliminazione dei nuovi getti ascellari), dedico molto tempo, ma io con loro ho un intenso dialogo. Onestamente: parlo soprattutto io, loro annuiscono in maniera molto discreta e impercettibile, però mai mi hanno detto : – Taci!!! – Sono molto riconoscenti per questo intenso scambio di opinioni, e mi ringraziano producendo dei pomodori eccezionali. (Si, forse quelle piante che producono poco lo fanno perché non sopportano più la mia voce e si vendicano. Ma, davvero, sono molto poche!)
Le insalate già pronte al consumo e alla vendita, con questa pioggerellina, saranno ancora più belle e croccanti; le cipolline, tutte coltivate con la pacciamatura, faranno scorta di acqua buona e accelereranno la loro crescita. Per non parlare degli zucchini e delle trombette che hanno aperto al massimo le foglie per assorbire più acqua piovana possibile. Ma tutta la campagna sarà diversa e migliore quando, terminata la pioggia, tornerà il sole. E’ sempre così, dopo le piogge, che spesso danno un’idea di malinconia (e certe volte anche fastidio), la natura prende forza e rinasce e cresce meglio di prima. Speriamo sia così anche per noi, e che dopo questo periodo di isolamento e di disagio riusciamo a rinascere e a crescere migliori.
Anche se temo che l’isolamento forzato e la carenza di contatti sociali mi stia creando dei problemi di testa. Perché, intendiamoci, io ho sempre parlato ai pomodori, e non è certo colpa della situazione attuale. Ma prima almeno non lo raccontavo in giro.
A presto.
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A questo link potete trovare il video che ha ispirato il titolo di questa pagina di diario.