Caro diario e cari amici,
Riprendo a scrivere dopo alcuni giorni di intenso lavoro. Un veloce aggiornamento sui trapianti: Cuore di Bue, Reginella Sardo, datterino giallo, datterino arancione, ciliegino giallo, ciliegino arancione, scarola, supercanasta, melanzana lunga nera, tonda nera e viola. Tenuto conto che prima ho preparato il terreno con l’uso della motozappa, predisposto l’impianto di irrigazione e stesa la pacciamatura, posizionati i tutori e che nel frattempo abbiamo fatto la registrazione di due video-ricette, devo ammettere che ho avuto il mio bel da fare (se non lo avete ancora fatto andate a vedere la video-ricetta della Piscelandrea che abbiamo pubblicato qualche giorno fa!).
La terra è bassa (e più passano gli anni, più è bassa!), e così ho passato giorni senza mai alzare lo sguardo, non rendendomi conto che tutto intorno a me sta ormai cambiando. Ieri pomeriggio mi sono preso un attimo di tregua, e finalmente ho alzato lo sguardo. E così, dal nostro bellissimo belvedere, il mio sguardo ha indugiato sul mare con i suoi riflessi, si è poi spostato sugli oliveti che tutti in questo periodo stanno curando; e guardando sotto, dove c’è uno dei nostri orti, ho visto che i ciliegi sono in fiore… Tutto preso dai miei lavori, non mi ero reso conto che la natura va avanti nonostante tutto e nonostante noi.
La fioritura dei ciliegi è bellissima, quasi commovente con la sua esplosione di fiori bianchi.
Si dice: – E’ il miracolo della natura che si ripete! -. Miracolo sicuramente, ma in questo ripetersi non c’è mai monotonia, c’è la certezza che tutto può ripartire: perché dopo l’inverno viene la primavera, dopo il Venerdì Santo c’è la Pasqua… e dopo questo brutto periodo rincominceremo a “vivere”, ad incontrarci e abbracciarci.
Per il resto, c’è poco da dire, se non che la gatta ha trovato il modo per infilarsi nel semenzaio nonostante la copertura del tessuto-nontessuto: il buchino che c’era da giorni oggi era diventato più grande. ‘Strano’ penso ma continuo a fare i miei lavori fino a che non mi accorgo che ho lavorato tutta la mattina senza che Bebè Champignon mi si infilasse tra le gambe, pretendesse una coccola mentre interravo le piantine e senza “sparire” nei buchi della pacciamatura… Sospetto!
Sono andato a controllare e, scoperchiando il semenzaio, l’ho trovata a dormire come un succo nell’unica zona non occupata da cassette e vasi seminati. Il buco nel tessuto lo aveva allargato lei. La gatta è intelligente e sa cosa può e non può fare, di solito dopo essere stata sgridata sceglie come agire o scappare per poi ripresentarsi come se nulla fosse oppure, come ha fatto questa volta, mi si è avvicinata, si è strusciata e con delicatezza mi ha ‘sussurrato’. -Andiamo, ho fame.- Naturalmente le ho dato da mangiare…
A presto!
A questo link potete ascoltare la canzone che ha ispirato il titolo di questa pagina di diario.
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